
arte, fotografia, poesia
The BiGboh experience

Portfolio
Benvenuto nel mio mondo.
Qui troverai una selezione di alcune delle mie opere, il cuore della mia ricerca artistica: immagini, forme e linguaggi che nascono dall’incontro tra digitale e realtà. Il mio lavoro esplora connessioni, contrasti e possibilità, trasformando idee in esperienze visive.
Questo portfolio è uno spazio aperto, in continua evoluzione, dove ogni progetto racconta un frammento del mio percorso.
Scorri, osserva, lasciati ispirare.

Orange Apple
75x100cm digital art printed on canvas
Descrizione
Un volto sospeso tra bianco e colore, attraversato da segni arancioni e neri che lo ridefiniscono e lo destabilizzano. Lo sguardo resta diretto, magnetico, mentre intorno si sviluppa un’aura vibrante di energia e tensione. L’opera mette in dialogo ordine e caos, immobilità e vibrazione.
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Lettura critica
In Orange Apple, BiGboh lavora sul ritratto come spazio di stratificazione e conflitto. Il bianco assoluto del volto lo rende icona e maschera, mentre i segni cromatici ne incrinano la stabilità, trasformandolo in un campo di forze visive.
La tensione nasce dal contrasto tra la purezza della superficie e la violenza del segno, tra il magnetismo dello sguardo e il disturbo cromatico che lo circonda.
L’opera non si offre come semplice immagine, ma come esperienza ambigua e instabile, aperta a interpretazioni multiple.

Maia
75x100cm digital art printed on canvas
Descrizione
Un volto levigato e luminoso, segnato da tracce arancioni e rosse che ne disturbano la quiete. Frammenti testuali e grafici emergono come memorie visive, aggiungendo complessità e stratificazione. Maia appare come un palinsesto: non un volto da contemplare, ma uno spazio in cui immagine e identità si sovrappongono e si riscrivono.
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Lettura critica
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L’opera mette in discussione il ritratto tradizionale, trasformandolo in un terreno instabile. Le scariche cromatiche destabilizzano l’apparente calma dello sguardo, mentre il collage testuale apre l’immagine a significati ulteriori.
Maia diventa un corpo visivo stratificato: fragile e artificiale, concreto e digitale, sempre in bilico tra rivelazione e cancellazione.

Levante
75x100cm digital art printed on canvas
Descrizione
Un volto diviso tra silenzio e esplosione: da un lato bianco, quasi marmoreo, dall’altro rosso e viola come un incendio visivo. La bocca arancione pulsa di energia, lo sguardo resta enigmatico. Levante si presenta come un ritratto instabile, attraversato da forze opposte.
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Lettura critica
L’opera lavora sulla polarità: presenza e dissoluzione, armonia e dissonanza. Gli inserti cromatici trasformano il volto in un campo di battaglia visiva.
Levante non restituisce unità ma frattura, invitando chi osserva a sostare nella tensione irrisolta, nel conflitto che abita l’immagine.

Red Apple
75x100cm digital art printed on canvas
Descrizione
Il volto emerge lattiginoso e scultoreo da un fondo di rossi cupi. L’espressione appare calma, ma carica di una resistenza silenziosa. Inserti grafici e testuali attraversano l’immagine, rompendo la sua fissità iconica.
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Lettura critica
In Red Apple, BiGboh lavora sul sottile equilibrio tra intensità cromatica e sospensione. L’opera dialoga idealmente con Orange Apple: meno esplosiva, più intima, ma altrettanto radicale.
Il ritratto diventa fantasma e icona insieme, immagine fragile che interroga lo spettatore più che offrirsi.

Look there
75x100cm digital art printed on canvas
Descrizione
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In Look there il volto femminile, sospeso tra iconografia sacra e linguaggio contemporaneo, cattura lo sguardo grazie al contrasto tra il rosso vivo dello sfondo e le tonalità fredde della figura. La scritta sovrimpressa interrompe la lettura tradizionale, spingendo l’osservatore a diventare parte attiva dell’immagine: non solo chi guarda, ma anche chi è chiamato a “guardare altrove”, oltre i confini dell’opera stessa.
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Lettura critica
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Look there mette in discussione l’atto stesso del vedere. Lo sguardo laterale della protagonista e l’intervento grafico trasformano l’opera in un invito diretto allo spettatore, che diventa parte integrante della composizione. Non c’è contemplazione passiva: l’immagine chiede un dialogo, costringe a interrogarsi su cosa significhi davvero osservare e su quale sia il “fuori campo” che resta invisibile.​

Vesna
75x100cm digital art printed on canvas
Descrizione
Un volto ieratico, frontale, si staglia su sfondo oro, richiamando le icone bizantine. I capelli arancioni fluorescenti infrangono la compostezza, spingendo l’immagine verso il pop e l’artificio. Il verde dell’abito e la bocca violacea completano un ritratto oscillante tra armonia e dissonanza.
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Lettura critica
Vesna è un’immagine di soglia: sacralità e artificio, spiritualità e pop, intimità e spettacolo. L’opera seduce e disturba allo stesso tempo, costringendo lo spettatore a confrontarsi con una bellezza instabile, mai pacificata.

Gesti quotidiani
75x100cm digital art printed on dibond aluminium
Descrizione
Un volto nascosto da un asciugamano: un gesto comune che, isolato su fondo nero, diventa universale. La mano che preme sul tessuto sostituisce lo sguardo, trasformando il ritratto in una superficie grafica di pieghe e linee.
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Lettura critica
Qui BiGboh rivela come anche il quotidiano possa diventare immagine densa e simbolica. Il gesto di nascondere si trasforma in atto di rivelazione: l’identità non è mostrata ma evocata.
Gesti quotidiani eleva l’ordinario a figura poetica, rendendo visibile ciò che normalmente resta invisibile.

Vlakina
75x100cm digital art printed on canvas
Descrizione
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Vlakina presenta una figura femminile moltiplicata, immersa in una dominante rossa che avvolge l’intera scena. Tre volti emergono in sequenza, sovrapposti e sfalsati, come riflessi in movimento: il centrale, frontale e diretto, cattura lo sguardo dello spettatore; i due laterali, in penombra, lo destabilizzano con un senso di ambiguità e mistero. La parte inferiore dell’immagine è attraversata da una colata cromatica intensa, che trasfigura mani e busto in un magma visivo, più vicino all’energia pura che alla corporeità.
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Lettura critica
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Con Vlakina, BiGboh indaga la tensione tra identità e alterità, tra il volto che si offre e quello che si cela. La triplicazione del soggetto non è semplice artificio formale, ma dispositivo narrativo che rende visibile la natura instabile del sé, fatto di stratificazioni, sdoppiamenti, frammenti che convivono.
Il rosso incandescente, che invade l’opera come una forza primordiale, diventa materia emotiva e simbolica: passione, potere, ma anche minaccia e perdita di controllo. Lo sguardo frontale e magnetico, apparentemente saldo, viene incrinato dai doppi laterali che suggeriscono inquietudine, ambivalenza, l’impossibilità di una sintesi univoca.
Vlakina si impone così come un’opera di forte impatto visivo e concettuale, che mette lo spettatore di fronte al conflitto irrisolto tra il desiderio di unità e la realtà molteplice dell’identità contemporanea.

The shame twin
75x100cm digital art printed on canvas
Descrizione
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La stessa figura appare qui con un volto annerito, consumato da ombre profonde. L’occhio destro, allargato e scurito, sembra inghiottire lo spettatore, mentre l’altro resta semi-nascosto. La pelle è graffiata, corrosa, più simile a pietra che a carne. L’espressione, sospesa tra la dolcezza e la deformazione, suggerisce un’identità schiacciata dal peso dello sguardo esterno.
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Lettura critica
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The Shame Twin incarna il polo opposto: il volto che si sottrae, che porta addosso la traccia del giudizio e dell’occultamento. Dove la gemella “senza vergogna” affronta, questa si ritrae, eppure lo fa con un’intensità che non lascia indifferenti. La vergogna diventa qui maschera opaca, non meno teatrale della sfacciataggine dell’altra, un modo diverso di negoziare il rapporto con lo sguardo altrui.

The shameless twin
75x100cm digital art printed on canvas
Descrizione
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Il volto emerge dall’oscurità come un frammento di pietra scavata dal tempo. La pelle porta segni, screpolature, macchie, come se fosse memoria incarnata. L’occhio destro, libero, sfida lo spettatore con un’espressione che è insieme innocente e disturbante. L’occhio sinistro è coperto da una forma rossa trasparente, che ricorda tanto una maschera quanto una ferita, trasformando lo sguardo in un enigma.
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Lettura critica
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The Shameless Twin rappresenta l’aspetto della visibilità, del mostrarsi senza filtro, della rivendicazione di una presenza. La scelta del rosso come elemento di mascheramento/svelamento accentua il paradosso: la gemella “senza vergogna” non nasconde nulla, eppure la sua identità è filtrata, segnata, inquietante. È la gemella che guarda e vuole essere guardata, ma che al tempo stesso rivela quanto l’atto dell’esibizione sia ambiguo, mai innocente.

Apple kiss
60x80cm digital art printed on canvas
Descrizione
Apple Kiss esplode in una tavolozza di colori saturi e contrastati, dove il volto si scompone e si moltiplica in tracce visive che ricordano un bacio interrotto, sospeso. La sovrapposizione dei piani cromatici trasforma l’immagine in un’esperienza vibrante, quasi musicale, che cattura l’occhio e lo costringe a muoversi senza sosta sulla superficie.
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Lettura critica
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In Apple Kiss il bacio non viene mostrato, ma evocato come tensione visiva e desiderio latente. La frammentazione dell’immagine genera un ritmo che si prolunga nello sguardo dello spettatore, chiamato a ricomporre ciò che l’opera volutamente disgrega. Qui il coinvolgimento non è emotivo soltanto: diventa un atto di partecipazione attiva, dove chi guarda completa il gesto che l’opera lascia in sospeso.

The human factor
60x80cm digital art printed on canvas
Descrizione
The Human Factor raffigura una figura umana posta al centro di una grande forma circolare, quasi un portale o un simbolo cosmico. La scala ridotta del corpo rispetto alla geometria monumentale accentua un senso di fragilità e di spaesamento, immerso in una luce rarefatta che sospende la scena tra sogno e realtà.
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Lettura critica
L’opera mette in tensione l’individuo e l’universale, la presenza concreta e la dimensione astratta. L’osservatore è invitato a misurare se stesso rispetto al cerchio che domina la scena: simbolo di perfezione, eternità e mistero. In questo gioco di proporzioni, la figura diventa specchio della condizione umana, mentre chi guarda si ritrova inevitabilmente incluso nella stessa domanda: quale posto occupa il fattore umano nell’ordine più grande delle cose?
Vuoi che per questa inserisca anche un breve riferimento alla dimensione tecnologica (dato il titolo) o la teniamo più universale/metafisica?

Manus manum labat
60x80cm stampa fine art in tiratura unica
Descrizione
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“Manus manum labat” mette in scena due mani che si incontrano, ciascuna stringendo una saponetta. Il gesto, semplice e quotidiano, diventa simbolo di scambio e reciproco sostegno. L’uso di colori contrastanti – il rosso e il rosa delle saponette, la carnagione desaturata delle mani, il fondo giallo vibrante – accentua la tensione visiva e concettuale dell’opera. L’artista trasforma un oggetto comune in segno, quasi in icona, per raccontare la fragilità e la forza della relazione umana.
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Lettura critica
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In “Manus manum labat” la citazione latina (“una mano lava l’altra”) si traduce in immagine contemporanea: un gesto che evoca solidarietà. Le mani non si limitano a toccarsi, ma creano un circuito di bisogno reciproco, dove il contatto diventa sia cura che richiesta d’aiuto. L’opera gioca con ambiguità semantiche e visive: il sapone, simbolo di pulizia, è anche marchio di vulnerabilità; il gesto che unisce è al tempo stesso un grido silenzioso. Ne nasce una riflessione sulla condizione umana, sospesa tra interdipendenza e urgenza, capace di attualizzare un antico proverbio in un linguaggio visivo radicalmente contemporaneo.

What is life?
75x100cm digital art printed on canvas
Descrizione
What is Life? combina linguaggio visivo e verbale in una composizione ironica e provocatoria. Una figura femminile osserva, di spalle, una scritta che trasforma l’enfasi esistenziale in un gioco grafico: Life is a big BOH. L’opera bilancia il tono pop e la riflessione filosofica attraverso colori saturi e una composizione teatrale.
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Lettura critica
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Con What is Life? l’artista mette in scena un corto circuito tra la domanda più universale e una risposta che appartiene al linguaggio quotidiano, popolare, ironico. Lo spettatore è chiamato a identificarsi con la figura rappresentata: anch’egli si trova davanti all’enigma, sospeso tra leggerezza e profondità. L’opera diventa così specchio e dialogo, più che affermazione, trasformando il dubbio in parte integrante dell’esperienza estetica.

The grace
75x100cm digital art printed on canvas
Descrizione
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“The Grace” ritrae una ballerina sospesa nell’istante massimo della sua estensione, con le braccia aperte e il corpo proteso verso l’alto. La figura, quasi dorata, emerge da un ambiente saturo di rosso che trasforma lo spazio in pura vibrazione emotiva. L’eleganza del gesto e la leggerezza del movimento diventano immagine di forza e fragilità insieme, condensando nella danza un atto di libertà e di abbandono.
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Lettura critica
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In “The Grace” il corpo danzante non è soltanto soggetto, ma medium: il rosso totalizzante trasfigura la scena, assorbendo l’ambiente e proiettando la ballerina in una dimensione sospesa tra reale e simbolico. La posa classica, perfettamente composta, contrasta con l’intensità cromatica che quasi la consuma, rendendola icona di un’energia vitale che supera la disciplina del balletto. L’opera diventa così riflessione visiva sulla grazia non come pura estetica del gesto, ma come tensione esistenziale: un lampo di bellezza che resiste e si eleva, anche dentro un contesto che sembra sul punto di inghiottirla.

Lost in the supermarket
75x100cm digital art printed on canvas
Descrizione
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“Lost in the Supermarket” presenta due figure quasi identiche, immerse in una gamma calda di rossi e aranci, che portano con sé carrelli pieni di oggetti indistinti e luminosi. Sullo sfondo, un mosaico di loghi, etichette e segni grafici trasforma lo spazio in una superficie satura di rimandi al consumo e all’omologazione. La ripetizione delle figure, come cloni l’uno dell’altro, evoca il senso di smarrimento all’interno di un sistema che riduce l’individuo a funzione.
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Lettura critica
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In “Lost in the Supermarket” il supermercato diventa metafora visiva della società contemporanea: un luogo di scelta illimitata che si trasforma paradossalmente in spazio di perdita dell’identità. Le figure sdoppiate, private di un volto definito, incarnano la condizione di chi si muove tra merci e segni senza più distinguere desiderio da imposizione, libertà da abitudine. La brillantezza artificiale dei colori contrasta con il vuoto dello sfondo, amplificando la sensazione di alienazione. L’opera interroga così il rapporto fra individuo e consumo, mettendo in luce il sottile confine tra libertà di scelta e condizionamento culturale.

Argentia
30x40cm stampa fine art in tiratura unica
Descrizione
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“Argentia” nasce dall’osservazione di un dettaglio architettonico della palestra di Gorgonzola, trasformato attraverso un lavoro di sottrazione cromatica ed esaltazione dei contrasti. Le superfici geometriche, ridotte a campiture nette di bianco, nero e rosso, dissolvono la funzione originaria dell’edificio per restituirne un’essenza astratta, quasi metafisica.
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Lettura critica
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In “Argentia” lo spazio urbano si svincola dalla sua dimensione quotidiana per assumere un valore simbolico. L’architettura, privata della sua funzione, diventa forma pura: blocchi di luce e ombra che dialogano come piani pittorici. La macchia rossa in basso a sinistra rompe l’equilibrio visivo e introduce una tensione emotiva, che porta lo sguardo oltre la semplice contemplazione della struttura. L’opera si colloca in una linea di ricerca che guarda all’astrazione e al minimalismo, in cui l’ambiente urbano è al tempo stesso soggetto e pretesto per una riflessione sul rapporto tra materia, colore e percezione.

Lo storto e il curvo
30x40cm stampa fine art in tiratura unica
Descrizione
L’opera prende spunto dai profili architettonici dei grattacieli di CityLife, a Milano. Linee spezzate e verticali si confrontano con curve fluide e dinamiche, creando un dialogo di contrasti che diventa immagine di una città in continua trasformazione.
Lettura critica
Attraverso l’astrazione del dettaglio urbano, l’artista restituisce una riflessione sulla convivenza di linguaggi opposti: rigidità e morbidezza, stabilità e movimento. “Lo storto e il curvo” è una metafora visiva della tensione tra ordine e libertà, ma anche del carattere polifonico dell’architettura contemporanea.

Through the window in a rainy day
60x80cm stampa fine art in tiratura unica
Descrizione
L’opera ritrae una finestra a riquadri, colpita dalla pioggia che scivola e lascia tracce sulla superficie vitrea. L’effetto in negativo altera la percezione abituale, trasformando un dettaglio ordinario in un’immagine sospesa tra realtà e astrazione.
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Lettura critica
La finestra diventa metafora di confine: tra interno ed esterno, intimità e mondo, memoria e presente. Le colature della pioggia appaiono come segni grafici, scritture involontarie che danno voce all’imprevedibilità del tempo. L’opera riflette sulla fragilità della visione e sul valore poetico di ciò che spesso resta inosservato.

Compromise
60x80cm print on dibond aluminium
Descrizione
Al centro della composizione si trova un dispositivo con una manopola nera che indica la selezione di una temperatura. Sul fondo, una trama geometrica gialla e grigia crea un ritmo visivo che richiama schemi tecnici e strutture industriali. La parola “COMPROMISE” campeggia come chiave di lettura dell’opera.
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Lettura critica
Il compromesso evocato dall’opera prende forma nella scelta di una “temperatura media”: un equilibrio instabile tra opposti, un punto di bilanciamento che evita gli estremi ma, al tempo stesso, li presuppone. La manopola diventa metafora del gesto umano che deve misurarsi con i limiti, regolare la propria posizione tra caldo e freddo, tra radicalità e moderazione. L’elemento tecnico si trasforma così in allegoria della convivenza sociale, dove il compromesso non è rinuncia, ma condizione necessaria per mantenere l’armonia.

I'm hungry
60x80cm print on dibond aluminium
Descrizione
Tre posate – cucchiaio, forchetta e coltello – si stagliano nette su un fondo bianco, trasparenti e allo stesso tempo piene di colori vivaci: verde dominante, accenti gialli, viola e azzurri. Alludono a un piatto invisibile, a un pasto che non c’è, ma che sembra evocato dai riflessi cromatici.
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Lettura critica
Non si tratta di una fame legata al cibo, ma a qualcosa di molto più ampio: un bisogno interiore e collettivo di valori autentici. L’opera diventa metafora di una “tavola universale” a cui tutti dovrebbero poter accedere, imbandita non di vivande ma di libertà, solidarietà, rispetto, dignità e sincerità. L’assenza del cibo reale sottolinea che ciò che nutre davvero l’essere umano è l’umanità stessa. Attraverso un linguaggio visivo semplice ma incisivo, il lavoro sollecita una riflessione su cosa significhi davvero saziare la propria fame nel mondo contemporaneo.

Red decadence
75x100cm digital art printed on canvas
Descrizione
La scena è dominata da una griglia che suddivide lo spazio in riquadri geometrici. All’interno si intravedono tubature, cavi, condutture, elementi metallici e pannelli: frammenti di un’infrastruttura tecnica. L’intera immagine è immersa in tonalità incandescenti, che oscillano tra il rosso, l’arancio e il nero profondo, generando un’atmosfera intensa, quasi infernale.
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Lettura critica
L’opera trasforma ciò che normalmente resta nascosto – il retroscena tecnologico e funzionale di un edificio – in protagonista visivo. Il colore rosso, acceso fino alla saturazione, diventa simbolo di una civiltà che arde, consumata dalla propria stessa energia e dalle strutture che essa stessa ha creato. La “decadenza rossa” non è solo materiale, ma anche morale e sociale: il reticolo ordinato lascia intravedere un sistema fragile, che dietro la facciata di efficienza cela disordine, degrado e un senso di oppressione.
L’immagine invita a riflettere sulla nostra relazione con la modernità: una bellezza ambivalente, che attrae per potenza cromatica ma inquieta per il suo messaggio di collasso imminente.